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"Noi siamo la danza dell'esistenza e della non esistenza: se non lo capiamo, il tantra è impossibile. Ma, non importa se lo capiamo o no, il tantra attua continuamente se stesso: il tantra è ciò che accade". Il linguaggio scelto da Ngakpa Chögyam per rendere accessibile agli occidentali la tradizione tantrica tibetana non è inutilmente poetico e assurdo. Perché il tantra possa davvero mettere radici in Occidente, dovrà abbandonare il linguaggio tradizionale di esposizione e inventare una nuova lingua che parli direttamente alla nostra intrinseca natura illuminata. Ngakpa Chögyam non invita i lettori a rifiutare la cultura occidentale e la sua ricca eredità spirituale e artistica per diventare orientali fasulli; al contrario, li esorta a usare tutte le loro nevrosi e insoddisfazioni come materiale grezzo per la pratica. L'ampia gamma di dubbi presentati e le risposte di Rinpoche delineano un quadro completo dell'antica tradizione ngakphang: la figura del lama, i potenziamenti, il metodo dello shine, la pratica dei mantra e della visualizzazione di se stessi come esseri di saggezza, e così via. Non ultimo pregio del volume sono le bellissime illustrazioni di Ngakpa Pema Rig'dzin Zangmo, un'artista discepola di Ngakpa Chögyam esperta nella raffigurazione di thangka e delle immagini di consapevolezza tantriche.