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"La mia opinione è che, così come è praticata generalmente, la psicoanalisi non sia di un buon livello tecnico. In particolare, voglio dire che l'analisi del transfert, cioè il cuore stesso della tecnica psicoanalitica, non è coerentemente praticata nella professione". Secondo Gill, ciò è dovuto principalmente al fatto che non c'è una concettualizzazione adeguata dell'analisi del transfert. A questo scopo, Gill sviluppa sistematicamente uno dei due modelli del processo analitico proposti da Freud, cioè quello che mette in primo piano lo sviluppo del transfert, per bilanciare l'influsso esagerato del modello centrato principalmente sul recupero del passato. Ciò non vuol dire che Gill non riconosca l'importanza del secondo modello. Egli sostiene solo che all'inizio si dovrebbe fare soprattutto attenzione a come le relazioni attuali, reali, tra analista e paziente rendano plausibile ('giustifichino') il transfert del paziente, e solo dopo si dovrebbe spostare il fuoco dell'attenzione e mettere in luce che l'esperienza del rapporto vissuta dal paziente non è del tutto determinata dalla risoluzione del transfert. La sottigliezza dell'analisi di Gill, la sua sensibilità all'ascolto del transfert fanno di questo libro un prezioso strumento per ogni terapeuta, di qualsivoglia orientamento, che non voglia chiudere gli occhi su questa dimensione del rapporto interpersonale.