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Il segreto dello zen consiste nel sedersi, con semplicità, senza porsi scopi e senza spirito utilitaristico, in una posizione di grande concentrazione. Questo sedersi privo di interessi egoistici si chiama zazen, ove za significa appunto 'star seduti' e zen significa 'meditazione', 'concentrazione'. L'insegnamento di questa posizione, che è la trasmissione dell'essenza dello zen, avviene in un dojo (luogo in cui si pratica la Via) e spetta a un maestro, iniziato secondo la tradizione, che risale direttamente ai patriarchi e al Buddha. Nel Soto zen il maestro non si limita a impartire l'insegnamento mediante lezioni; egli pratica regolarmente uno scambio di domande e risposte con i discepoli. L'atmosfera di un mondo (mon = domanda; do = risposta) è caratterizzata contemporaneamente dall'allegria e dalla riflessione, dal senso di libertà e dalla serietà. La risposta del maestro all'interlocutore va sempre ben oltre la causa che ha dato luogo alla domanda, e talvolta assume una forma enigmatica e apparentemente sconcertante. Di una mole di documenti risultanti da quattordici anni di mondo, questo libro riporta i più significativi, cercando di conservare il loro tono di dialogo, con tutto ciò che esso implica quanto a semplicità, humour e persino brutalità.