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"Uno dei compiti della filosofia è stato lo sviluppo di una visione del mondo che fosse conoscenza scientifica e, insieme, dottrina di vita. La conoscenza razionale doveva essere il punto d'appoggio. Il nostro libro segue un'altra strada. In esso noi tentiamo soltanto di comprendere quali siano le posizioni ultime che l'anima occupa, quali le forze che la muovono. La visione del mondo effettiva resta una cosa di pertinenza della vita. Noi non diamo notizia di ciò che nella vita conta. Il nostro compito è soltanto questo: offrire delle spiegazioni e delle possibilità quali mezzi di autoriflessione. Chi desidera una risposta diretta alla domanda come debba vivere, la cercherebbe invano in questo libro. Resta qui chiuso e inaccessibile l'essenziale; esso risiede nelle concrete decisioni del destino personale. Il libro ha un significato esclusivamente per coloro che cominciano a meravigliarsi, a riflettere su se stessi, a scorgere gli aspetti problematici del mondo dell'esistenza, e, inoltre, esclusivamente per coloro che fanno esperienza della vita come di una responsabilità personale, irrazionale, una responsabilità che non può essere tolta di mezzo da nessuna cosa al mondo. Esso fa appello alla libera spiritualità e attività della vita offrendo mezzi per orientarsi, ma non cerca di creare e insegnare vita".