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Questo "Taccuino" di Krishnamurri è la dattilografazione fedele di 323 pagine manoscritte e numerate dall'autore stesso. Si credeva all'epoca, e si è creduto per molto tempo, che si trattasse della totalità delle annotazioni che Krishnamurti aveva raccolto in un taccuino dal giugno 1961 al gennaio 1962. Solo nel 2000, tra i materiali recuperati a Ojai dalla Krishnamurti Foundation, furono ritrovate 32 pagine aurografe che corrispondevano al seguito esatto del "Taccuino": anche la numerazione delle pagine era consecutiva. Non si sa il motivo per cui queste pagine, di fatto quelle finali del "Taccuino", siano rimaste separate dal resto. Tuttavia oggi il lettore può leggere questa testimonianza di uno dei più grandi maestri del nostro tempo nella forma in cui lui stesso l'aveva concepita.