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Innumerevoli sono i libri sulle donne, ma in generale sono opera di uomini inclini ai sentimentalismi o che della donna hanno visto esclusivamente l'aspetto di seduttrice e ammaliatrice. Quando però le donne hanno tentato a loro volta di vincere la difficoltà di spiegare se stesse, spesso si è trattato di una perorazione nella controversa questione del femminismo. Esther Harding segue un'altra via; essa prende come sua fonte concreta lo sviluppo della vita interiore della donna come è raffigurato nel mito e nei riti che riguardano in particolare la donna e il suo ruolo distintivo nella vita e nella cultura umana, spiegando questi elementi con la sua profondità di psicologa. Il materiale storico-mitologico è trattato al modo in cui sono analizzati i sogni del singolo individuo. Come risultato, le sue conclusioni hanno una freschezza e una concretezza estremamente persuasive. L'autrice scopre che il cuore della psicologia femminile è quello che C. G. Jung ha chiamato 'il principio dell'Eros', e che lo sviluppo psicologico della donna ha luogo in una serie di transizioni o iniziazioni che portano alla fine a un rivolgimento in se stessa in cerca della sua individualità unica e di una trasformazione in una capacità di profonda comunicazione umana e vero amore oggettuale.