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Superando la vecchia concezione di uno psicoanalista «anonimo» e freddamente neutrale, inevitabilmente vissuto come autoritario, Mitchell si pone il problema (come risulta dal titolo del volume) di calibrare attentamente le funzioni di guida e di insegnamento che l'analista deve svolgere nei confronti del paziente e la sua forte influenza personale su di lui, nell'obiettivo di salvaguardarne e promuoverne l'autonomia, scongiurando ogni rischio di plagio. Mitchell è autore di grande spessore culturale e attento ai contesti generali (europei e americani) in cui la psicoanalisi è nata e si è storicamente evoluta. Non solo ai contesti più propriamente psicoanalitici (vedi il pensiero di Melanie Klein), ma anche a quelli storici in senso più ampio, così che il libro può essere consigliato anche al lettore colto non specialista. Come esempio di questi interessi, si può menzionare l'ultimo capitolo, in cui i temi dell'autorità e dell'influenza dell'analista intersecano la questione dell'orientamento sessuale e delle problematiche di genere nell'epoca postmoderna.