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È con verve straordinaria, e un punto di vista originalissimo, che Francis Spufford racconta la storia dell'Unione Sovietica tra gli anni Cinquanta e Sessanta. Una serie di personaggi veri e inventati, giovani scienziati brillanti, strateghi di partito, normalissime famiglie, coppie di innamorati, si muovono sullo sfondo di vicende storiche ben documentate per darci il quadro generale di un periodo intricato, spesso falsato dalla propaganda politica: la corsa dell'«economia pianificata» in gara con quella americana per il primato di ricchezza e progresso. L'autore racconta la storia di un'idea con un tono leggero, spesso ironico: il dramma di un popolo che crede nelle favole prende forma senza bisogno di enfasi, di scene tragiche.