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Febbraio 1978. Fra poche settimane il rapimento di Aldo Moro cambierà la storia d'Italia, ma ora è soltanto l'alba nebbiosa di un sabato qualunque. E nella periferia milanese, fra casermoni popolari e tristi lampioni, su un autobus fermo al capolinea viene trovato il cadavere dell'autista, i pantaloni abbassati e la testa sfondata da colpi violenti. E quando il commissario Melis, incaricato del caso, scopre che l'uomo lavorava a tempo perso per un libraio antiquario morto d'infarto pochi giorni prima, decide che la coincidenza merita di essere approfondita. L'indagine sul delitto - o meglio, sui delitti, perché l'omicida colpisce ancora - attraversa quartieri popolari e salotti borghesi, botteghe artigiane e raffinati templi della bibliofilia, regalando al lettore un romanzo intenso e sfaccettato.