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Questo romanzo ha una storia breve, ma che non lascia mai il lettore. E una volta chiuso, l'eco resta a lungo. Sono in tre: Emma, David e la protagonista. Vivono in un collegio a pochi passi da un confine immerso nei boschi e nel vento. Fuori c'è una Trieste segreta, mai nominata. Lontani dai propri genitori, i ragazzi crescono educati all'ordine e al controllo delle passioni. Il loro è un triangolo elettivo: un'amicizia più facile con l'esuberante Emma, una seducente competizione con David, il ragazzo dal cuore appuntito. I tre si amano con lo slancio incondizionato dell'adolescenza e con il terrore di abbandonarsi all'amore vero. Finché crescono tra le mura protette della scuola la vita scorre disarmante tra lo studio, lo sport e le passeggiate nei viali del parco. Non s'interrogano troppo sul loro futuro, né sul perché la loro educazione sia concepita per fronteggiare destini interminabili. Non immaginano che le loro vite, un tempo così intrecciate, si divideranno. Anni dopo a legarli rimane solo una fotografia e il mistero delle loro esistenze. Della grande amicizia con Emma, dell'amore per David e della passione per Nicolas, il giovane anarchico incontrato oltreconfine, non è rimasto quasi nulla. Eppure non si può fare a meno di inseguire quel tempo perduto, chiedendosi: a cosa erano destinati loro? L'esercizio del distacco è prima di tutto una grande storia d'amore scritta in una prosa unica, malinconica e intrisa di poesia. Un romanzo che mette in scena il più terribile dei desideri umani, quello che ci spinge a sognare un'esistenza più lunga, un amore eterno.