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È l'estate del 1898 nella piccola isola irlandese di Rathlin, non lontana dalla costa settentrionale dell'Irlanda. La giovane Nuala Byrne, abbandonata dalla famiglia partita a cercare fortuna nel Nuovo Mondo, non vede altra possibilità per garantirsi la sopravvivenza se non sposare l'anziano sarto del paese. Un matrimonio scialbo, senza amore, con tanto duro lavoro in un'Irlanda rurale povera e gelida. Ma il vento del cambiamento soffia anche nella remota Rathlin: sull'isola sbarca uno scienziato italiano, Gabriele Donati, collaboratore di Guglielmo Marconi, cui sono affidati i primi esperimenti del telegrafo senza fili e della trasmissione di onde radio. E quando Nuala, mandata a servizio dal nuovo arrivato verrà invece da lui arruolata come apprendista, il mondo della scienza le aprirà nuovi, inimmaginabili orizzonti. Bernie McGill è bravissima a unire due mondi: l'arretratezza dell'isola e la modernità portata dagli uomini di Marconi. Se Nuala è una creatura imbevuta della tradizione locale e anche un po' magica - sa guarire con le erbe, sa captare le voci dei morti, sa vedere il futuro - la tecnologia avanzata di Gabriele in fondo fa la stessa cosa: capta voci, vince lo spazio e il tempo, rende possibile quello che sembrava inimmaginabile. Una comunione di anime, la loro, molto suggestiva che dà grande fascino a questo libro, rendendolo curiosamente scientifico e «magico» allo stesso tempo.