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Miguel Nicolelis lo aveva promesso: il calcio d'inizio dei mondiali in Brasile, nel 2014, lo avrebbe tirato un ragazzo paraplegico grazie a un esoscheletro controllato dal suo pensiero. E così è stato. Quella che sembrerebbe fantascienza è stata invece il frutto più avanzato di oltre trent'anni di ricerche che hanno avuto come obiettivo la connessione del cervello umano con le interfacce dei computer. Il percorso per arrivare a questo risultato è stato lungo e ha radici che affondano negli esperimenti di Luigi Galvani sull'elettricità animale e negli studi sulle cellule cerebrali condotti da Santiago Ramón y Cajal. Questo libro è il racconto di un'idea che ha attraversato un secolo di medicina e che, finalmente, inizia a realizzarsi.