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L'autore delinea, all'interno della tradizione psicoanalitica, alcune grandi correnti di pensiero sul tema delle perversioni e in particolare del sadomasochismo. Da questa indagine, si rivela immediatamente ineludibile un approfondimento della natura della sessualità e del contesto in cui si realizza il piacere dell'orgasmo. De Masi considera poi i rapporti tra la sessualità condivisa e l'esperienza perversa, e quelli tra perversione e devianza, nonché l'attuale immagine sociale della perversione come un fenomeno ormai non più relegato nell'anonimato e nel segreto. Nell'universo delle perversioni, il sadomasochismo resta peraltro misterioso e, anche per motivi di riservatezza, non risulta troppo ampiamente trattato nella letteratura psicoanalitica. L'indagine di De Masi lo porta ad accentuarne l'aspetto pericoloso od estremo, quello che coincide con la sessualizzazione del piacere distruttivo. L'autore non trascura tuttavia la possibilità che comportamenti perversi o fantasie sadomasochistiche agite siano spesso sintomatici della riattualizzazione di altre esperienze, e che in tali comportamenti il piacere si colleghi al dispiacere traumatico di vissuti dolorosi del passato.