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Questo libro è la cronaca di un congedo: in partenza dal Mali nel 1990, l'autore racconta gli ultimi giorni del suo lavoro di medico e psichiatra impegnato in un programma di cooperazione. Sotto la sua direzione, si è costituito e ha acquisito rinomanza il Centro di Medicina Tradizionale di Bandiagara, un organismo multidisciplinare che studia gli aspetti simbolici della cura e sviluppa un progetto di collaborazione fra medicina tradizionale africana - l'arte dei guaritori - e i sistemi sanitari di base del paese. Elaborando il suo distacco da quel mondo, Coppo riordina pensieri e immagini, archivia brani di passato coloniale, rivive da epistemologo l'emozione dell'incontro con saperi ignorati e poteri che risanano, si scopre un estro di ritrattista nel disegnate figure che popolano l'altopiano, malati di "follia", capi dogon, giramondo, aggiustaossa: sopra tutti, le grandi figure di guaritori. Sono volti, paesaggi, storie, voci, che alla fine ricompongono un frammento d'Africa.