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Uno dei fenomeni più rilevanti nell'opaco orizzonte politico dell'Europa contemporanea è la comparsa di una nuova generazione di partiti sulla destra dell'arco politico: alcuni sorti ex novo, altri frutto del restyling di partiti vecchi. Di norma, per identificare questi partiti si parla di populismo. Questo libro preferisce utilizzare un'altra etichetta: quella di Nuove destre. Ma in che cosa queste differiscono dalle destre estreme tradizionali? Senza dubbio esse parrebbero rispettare le forme della democrazia rappresentativa. Al contempo, tuttavia, professano un malfido e ambiguo "fondamentalismo democratico", che, inneggiando al popolo sovrano, punta ad abusare del principio di maggioranza.