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Si può spiegare a parole un quadro, una statua, un monumento architettonico? In che modo la scrittura gareggia con la cosa descritta? A quali procedure retoriche e risorse stilistiche attinge la descrizione di un'opera d'arte e che cosa la distingue dalla descrizione letteraria di un paesaggio? Tutti interrogativi a cui sono state date risposte diverse da filosofi, storici dell'arte, estetologi e critici. Mengaldo entra nel vivo della questione attraverso una fittissima campionatura di critici figurativi degli ultimi tre secoli, convocando Denis Diderot, Jacob Burckhardt, Erwin Panofsky, Emilio Cecchi, Roberto Longhi.