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La poesia è espressione interiore di un singolo uomo divenuta universale. Le sue matrici profonde sono l'insoddisfazione, il mistero e la morte, che precipita la vita nel nulla. Suo tramite è il poeta, che entra nella poesia come individuo (neofita) ed esce come persona (iniziato), subendo un vero passaggio di stato, un'autentica trasformazione materica. Mentre l'individuo è bios, membro di una specie, animale o vegetale, e personifica l'essere vivente, cioè la vita nelle sue qualità primordiali di nascita, crescita, riproduzione, vecchiaia e morte, la persona è esistenza, cioè sradicamento, è dolore e gioia, ambizione e desiderio, volontà e noia, odio e amore, e per quanto possa tentare di fare, essa mai può decidere di non esistere, anche quando "sceglie" di negare se stessa, supremo atto di libertà esistenziale che sopprime l'individuo.