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«Sono uscita di casa, il taxi era giù ad aspettarmi, barcollavo un po' per andare all'aeroporto Leonardo Da Vinci di Roma. Avevo la gola in fiamme e, con un filo di voce, ho chiesto al tassista di condurmi in aeroporto. Durante il tragitto ho cercato di autoconvincermi che il mio fosse solo un brutto raffreddore, forse avrò preso freddo l'altra sera, pioveva a dirotto. Quando sono uscita dal teatro ho aspettato per dieci minuti un taxi, inzuppata dalla testa ai piedi. Pensa positivo Romina, vedrai che non è nulla, non puoi permetterti di ammalarti proprio adesso, è la frase che mi ripeto guardando fuori dal finestrino. Ci sono poche macchine, poca gente in giro, poca vita.»