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"Aveva voluto fortemente il ritorno di quella manifestazione, solcare il mare per rendere onore alla nostra patrona, santa Giulia, trasportare le reliquie a bordo della sua storica barca, Teresa, con il vescovo e il sindaco al suo fianco, e mostrare a tutti, ancora una volta, il valore inestimabile della tradizione livornese e una profonda fede in Dio. Era una serata ventosa, soffiava una fredda tramontana, inusuale per essere al 22 di maggio, il pubblico non era numeroso ma, date le avverse condizioni climatiche, non ci aspettavamo. Terminate le prime due batterie di gara - che decretavano quali barche avrebbero potuto partecipare alla finale - fu il momento della tanto attesa processione, quando improvvisamente un tuono squarciò il cielo, nefasta introduzione di un gelido acquazzone. La tribuna si svuotò completamente e la fanfara dell'accademia navale corse a ripararsi sotto i portici della Porta a mare. Seguivo la scena dall'alto, seduta sopra al davanzale di una finestra, mi sentivo in pena per lui".