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La spiaggia fra Camarina e Caucana. in quell'alba afosa dell'estate dell'anno 255 a.c., uno sparuto manipolo di commilitoni romani sia sopravvissuto grazie all'impegno di Licinio Veratio, erculeo legionario, protagonista, sempre vincente, di tante battaglie e Adi ciliano. I pochi sopravvissuti, per lo struggente desiderio di rivedere la Caput mundi e i propri familiari, intraprendono, allora, con estenuanti marce forzate, un cammino faticoso ed estremamente avventuroso di fuga verso la salvezza di Messana, sul versante opposto dell'Isola rispetto al tratto di spiaggia assolata ormai brulicante di morte ammorbato dai miasmi della decomposizione di trentamila corpi di loro commilitoni, ormai preda indifesa della razzia di ogni bene e degli stessi paludamenti da parte di ladroni cartaginesi precipitatisi dalle mura di Camarina sulla spiaggia dolente di morte al primo, nauseabondo, sentore olfattivo della tragedia intrappolato nell'afa dell'umida calura che opprimeva l'Isola in quei giorni estivi.