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Nel mondo antico la poesia esisteva perché gli uomini non dimenticassero quello che accade. I versi dovevano racchiudere l'esperienza stessa dell'esistere, con tutto quello che comporta: incontri, perdite, svolte inaspettate, incomprensibili. Il terribile, l'inatteso. Il disumano. Il meraviglioso. Tutto, nei versi, doveva restare vivo e nuovo come la prima volta che ci è accaduto. In questo modo la poesia salvava l'uomo da uno dei pericoli maggiori che lo minacciavano: quello di finire per considerare la vita un insensato, banale, scontato gioco di ombre. Privo di senso alcuno.