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Nell'867 a Venezia si svolse la disputa tra Costantino-Cirillo e il clero latino sulla liceità e l'opportunità dell'uso di una lingua nazionale nel culto e nella devozione. Lungo il filo dei secoli le edizioni principe della liturgia slava saranno stampate a Venezia tra Quattro e Cinquecento. Esiste un Rinascimento nazionalista? Non è una contraddizione indicarne l'esistenza all'interno della stampa delle sacre scritture e delle liturgie? La storia dell'editoria dimostra nella dimensione del sacro elementi di coesione identitaria e di dissidio conflittuale tra la cultura dell'Europa occidentale e quelle prerogative delle lingue slave che si erano espresse precocemente nelle idee di Cirillo e Metodio e nella creazione dei caratteri glagolitici. I nuovi modelli editoriali interagiscono tuttavia con la tradizione proponendo, tra i Balcani e la Mitteleuropa, percorsi alternativi all'interno di una concezione unitaria del libro.