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Il design ci salverà: un'affermazione, non una speranza, che parte della convinzione che, se il design avrà la capacità di non essere "solo" un mezzo, una disciplina funzionale a proporre/produrre "artefatti" belli, buoni, giusti, utili, ma la cifra espressiva del pensare umano, allora può rappresentare un'alternativa alla tecnologia onnivora e "infestante", in quanto è in grado di valorizzare il senso del progetto, della memoria, dell'abitare, ossia dello stare al mondo. Siamo di fronte a una "deriva" postumana, presente nella filigrana delle applicazioni dell'intelligenza artificiale: il design, nelle sue evoluzioni concettuali qui proposte, può rappresentare una prospettiva e un percorso alternativo, in grado di rimettere al centro il valore della vita degli uomini, degli altri viventi e della Terra. «Il progetto è la bussola, o il cielo stellato o il navigatore satellitare, senza il quale non sapremmo dove andare, la tecnica, lo strumento stesso della navigazione, l'arte e l'etica, ciò per cui ci si mette in viaggio, ciò per cui è bello averlo fatto e farlo affrontando anche il rischio di un naufragio.» (E. Fiorani)