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«La perplessità, i malintesi, le ambiguità che ancora oggi il pensiero di Nietzsche, come la sua stessa esistenza, suscitano in noi, oltre che rispecchiare la reale contraddittorietà di Nietzsche, mostrano anche come le contraddizioni profonde della società europea dell'Ottocento permangono ancora nella società e nell'uomo di oggi, sia pure a un livello diverso d'intensità e di consapevolezza». Così de Feo nell'Introduzione di questo libro che, uscito per la prima volta nel 1965, è stato riconosciuto da molti come testo inaugurale di una nuova stagione italiana di interpretazioni del pensiero dell'autore della Nascita della tragedia. Qui un giovanissimo de Feo si misura con estrema padronanza con questo pensiero riuscendo a liberare dalle incomprensioni le concezioni nietzscheane del tragico, del sapere e del mondo, facendole interagire creativamente con le visioni problematiche dell'esistenza e della modernità proposte dalla filosofia fenomenologica e ontologica del Novecento.