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"Una crisi della presenza si verifica quando, in seguito a un trauma storico profondo (un'epidemia, una guerra, un'aggressione coloniale, una crisi economica sistemica, una catastrofe ecologica) l'ordine simbolico con cui abitualmente riusciamo a orientarci nella realtà ambiente e nella vita quotidiana viene a essere sospeso, diventa irriconoscibile e ci lascia esposti al caos politico e psichico. Si verifica allora quella che sempre Ernesto De Martino ha definito una apocalisse culturale. «Tutti gli oggetti sembrano retrocedere in remote lontananze...Essi sentono di essere sospesi lontani da ogni realtà, in spazi del mondo orribilmente soli. Tutto è come un sogno». La situazione di emergenza che stiamo vivendo non si può spiegare soltanto con la perversità dei politici che ci governano, con l'assurdità del sistema economico in cui viviamo, e neanche con le forme di governo della vita che abbiamo conosciuto fino alla fine del Novecento (benché tutto questo sia pur sempre tristemente attuale): siamo di fronte a un dissesto e a un disordine reattivo della natura, provocato dalla crisi sistemica del capitale e della sua concezione della tecnica."