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Ledo è un ragazzo che, come tanti del suo paese, lavora nella grande fabbrica, tra turni, reparti, cartellini da timbrare e rumore assordante dei macchinari. Sono gli anni in cui è raro incontrare automobili per strada, e avere una bici, come ogni altro bene, è un lusso da ottenere con il proprio sudore se non fai parte della ristretta cerchia delle famiglie nobili. Guido Leoni ci descrive con abilità narrativa, crudezza e un tocco di ironia i diversi spaccati di una società in attesa di evolversi. Attraverso la sua penna si palesano i vizi e le sregolatezze dei giovani benestanti, ma anche un universo femminile già emancipato, spregiudicato nei suoi ammiccamenti e nella ricerca del buon partito. Sarà poi quest'ultima la soluzione che porta alla felicità? Si può davvero scegliere, ma anche arrendersi al proprio futuro senza fare i conti con il destino? "Quando si gioca col destino" è una storia di dignità, di nobiltà di valori e soprattutto di riscatto.