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Stresa, villa di una nobile famiglia. Il dottor Riccardo Paoletti Benzoni, ultimo erede dei conti Brusatti Benzoni, riceve una lettera inquietante che lo riporta a un passato lontano e doloroso. Una vicenda drammatica che aveva sconvolto il suo carattere mite e riflessivo, orientandolo al cinismo e all'ambizione. Da una modesta casa editrice ereditata dalla madre, usando i mezzi finanziari di famiglia, cooptando aziende del settore e ricorrendo ad azioni scorrette e a volte illegali, riesce a creare in pochi anni un impero societario che si pone ai vertici dell'editoria nazionale. Ma quella lettera contiene anche il germe di un riscatto, l'occasione per vivificare un'esistenza di cui si era smarrito il significato e per cominciare a essere uomo. Con una scrittura vivida e diretta, che sa raccontare le contraddizioni passionali dello stare al mondo, Sandro Manoni mette in luce i limiti e gli inganni di un sistema editoriale che non è solo "locus amoenus" di parole e storie, ma anche tana di mostri che seguono spietatamente le leggi del mercato.