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Questo prezioso libretto, impresso in carbone e vinaccia, racchiude un'etologia della bohème in 24 tavole. Amarone è l'ombra maliosa che bazzica nei marciapiedi di via Romussi. È la gatta che ha scelto la vita licenziosa della strada: vita bohémienne, maledetta, di adescamenti e orgogliose trascuratezze, spleen, noie e onirismi, e pelo troppo lungo. Al primo caldo dell'estate, Jack Tow ne ha ritratto la rivolta all'imperativo borghese della tonsura. Non ci si azzardi a tagliarle il pelo! Amarone è gatta scapigliata. Tenta di fuggire. Ma la attanaglia il tedio. Amarone conosce la rassegnazione: professa il nichilismo. «Non ne vale la pena. Niente è più possibile ormai». Nel procedere dei guazzi a carte rosse, il tratto di Jack Tow, accompagnato dalla voce di Amarone, si è fatto torbido. Il librino si sfoglia come un baudelairiano Fiore del miaole. Ed è, pure, la storia di una rigenerazione. Rasati non si sta poi così male. «L'importante è non finire così»: come un imborghesitissimo can barbone.