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In Sardegna, dove il potere matriarcale ha messo in riga la prepotenza dei padri, le figure femminili più forti stanno tra realtà e mitologia. Le Bruje e le Coghe si aggirano come donne normali, influiscono su scelte e decisioni, ma possono prendere forma animale e spostarsi da un luogo all'altro in un battito di ciglia. Il cattolicesimo, con lo scopo di sottometterle, le ha relegate al ruolo di strega malvagia, ma il nostro retaggio pagano le ha mantenute sacre. Diego è un uomo di successo, indipendente dalla sua famiglia d'origine e felicemente sposato con Monia, che ancora lo attrae dopo dieci anni di matrimonio. Il giorno del suo trentaseiesimo compleanno, tuttavia, la vecchia cicatrice che gli deturpa il fianco inizia a bruciare come fuoco e una donna fino ad allora sconosciuta gli compare nella memoria prendendo possesso dei suoi ricordi più remoti. Si trova poi costretto a tornare a casa per la morte del padre, ma soprattutto per ritrovare questa donna che lo attira nel luogo natio da cui era fuggito quasi vent'anni prima: un paese rurale ricco e silenzioso, in cui un lungo muro di fango, paglia e pietre dietro la chiesa parrocchiale funge da barriera alla dissoluzione. Sono due le donne che hanno vissuto oltre questa chiusura: le donne del fiume.