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La Katomyomachia è un capolavoro di parodia e umorismo. E, come tanti altri capolavori del millennio bizantino (si pensi all'Inno Acatisto), ebbe una circolazione prevalentemente anonima. Soltanto il più antico dei venti manoscritti censiti da Herbert Hunger per la sua edizione critica del 1968, la famosa antologia del manoscritto Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana, gr. 524 della fine del XIII secolo, preserva il nome del suo autore: Teodoro Prodromo. Nulla invece dicono su questo punto gli altri diciannove manoscritti e l'editio princeps approntata da Aristobulo/Arsenio Apostolio (Venezia, 1494). Il motivo per cui la Katomyomachia fu trasmessa senza indicazione dell'autore nella tradizione manoscritta è il suo impiego nella scuola: i materiali didattici hanno la sfortunata tendenza a diventare anonimi.