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"Il diritto tra i numeri", riprendendo l'analisi del sapere giuridico svolta in Diritto ed episteme, si appoggia sulla valenza del numero come guida epistemica per ricostruirne alcune parti dell'arco categoriale, che ne rende possibile l'elaborazione e sensati i suoi risultati sia teorici che operativi. La Parte prima è dedicata all'analisi della complessità del diritto nella sua concretezza e segue il filo euristico ed isomorfico dei vettori complessi. La Parte seconda approfondisce, mediante la riformulazione algebrica del metaxy platonico, l'infrastruttura categoriale e trascendentale del luogo in cui si concretizza ed opera il diritto; qui la chiave filosofica è la composizione dello zero con l'aleph. La Parte conclusiva tenta di mostrare come la sintesi tra la lettura del concreto nella sua complessità, resa possibile da un adeguato quadro categoriale, e la comprensione trascendentale del metaxy, siano condizioni per pensare e vivere il diritto quale coniugazione del bonum ordinis con la relazione di riconoscimento e per offrire alle realtà istituzionali, di fronte alle molte spinte deformanti e disgreganti odierne, un equilibrato canale di differenziazione.