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Bruno Latour, originale figura di studioso - definito di volta in volta sociologo, antropologo, filosofo - è uno dei grandi intellettuali del nostro tempo e autore di studi fondamentali nell'ambito della sociologia della scienza. Il suo ampio e innovativo progetto di ricerca è volto a esplorare i paradossi di una modernità che ostinatamente si sforza di riaffermare la separazione tra Natura e Cultura, negando l'esistenza di quegli ibridi che essa stessa produce. Il suo lavoro è oggetto di un interesse quanto mai ampio, testimoniato da una produzione scientifica estesa e multidisciplinare volta a esaminarne l'articolazione e le implicazioni. Nonostante Latour abbia esplicitamente e a più riprese riconosciuto il ruolo della semiotica nell'elaborazione della sua riflessione teorica, il legame tra il suo lavoro e la teoria della significazione è poco noto e scarsamente rappresentato nelle pubblicazioni scientifiche dedicate alla sua opera. Questo libro intende dimostrare piuttosto come questa relazione sia tutt'altro che episodica, flebile o marginale, trattandosi di un confronto segnato da affinità e da distinzioni ma sempre giocato sullo sfondo di un comune orizzonte epistemologico. Così se da un lato la semiotica si rivela molto più di una "cassetta degli attrezzi" per l'Actor Network Theory, dall'altro l'originale lavoro di ripensamento e di espansione teorica operato da Latour a partire da concetti chiave come attante ed enunciazione si rivela potenzialmente proficuo per fare avanzare la riflessione sul modo in cui il senso si articola e si manifesta in una modernità sempre più marcata da forme di vita ibride.