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Quella conclusa con la sentenza passata in giudicato il 3 luglio 2020, a 5 anni dall'arresto del 3 luglio 2015, è una storia che tocca giustizia, economia e politica. Una storia di appalti, ambientata tra la provincia di Modena, culla del mondo cooperativo "rosso", e la provincia di Caserta, considerata la casa madre dalla quale i tentacoli dei clan camorristici si sono espansi nella Penisola. Ma è soprattutto la storia di un uomo, con un nome e un cognome, un uomo-simbolo della cooperazione emiliano-romagnola che, dopo una odissea giudiziaria durata 5 anni, ha ottenuto la piena riabilitazione dall'accusa più infangante: quella di essere sceso a patti con i boss.