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Quarantadue cuochi, pasticceri e un gelatiere rievocano per le Cucine Popolari ricette e ricordi dell'infanzia, di una cucina familiare dove per regola nulla andava sprecato. Questo menu eterogeneo, idealmente ispirato alla cucina sostenibile, cosiddetta "no-spreco" o del "riciclo", insomma "degli avanzi", è il racconto di un'Italia che rivendica con orgoglio le proprie radici contadine, quando erano vivi la coscienza e il rispetto per il mangiare (non il cibo, come si direbbe oggi), e le prime reggitrici della cucina e dell'intera economia alimentare domestica erano le nonne, "zdaure" capaci di trasmettere alle nuove generazioni saperi e sapori racchiusi nella sapienza delle mani, come risulta da molte delle proposte e dai ricordi che evocano. Sono ricette che celebrano ingredienti poveri all'apparenza, da trasformare e arricchire con preparazioni di semplice realizzazione, dove il pane vecchio la fa da padrone, ma anche le carni riciclate a nuova vita e gli scarti delle verdure. Non limitatevi a leggerle per il loro valore testimoniale, come reperti "d'antan", adottatele piuttosto nelle vostre pratiche quotidiane di buona e sana cucina perché in esse il passato si proietta in un futuro sostenibile.