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Sedicesimo secolo, la Riforma dilaga in Europa, sui roghi bruciano sia eretici protestanti che cattolici, c'è peró chi propugna ideali di tolleranza e non violenza. Tra di essi spicca Fausto Socini. Discendente da una ricca famiglia senese di eretici, professori e alchimisti, a trent'anni Fausto organizzava feste all'università, scriveva poesie e non pensava lontanamente a laurearsi, fino a quando si trovò inaspettatamente a capo della più improbabile setta religiosa mai vista in Europa. Tra la fine del XVIII e l'inizio del XIX secolo i discepoli di Socini, i Sociniani, dettero scandalo con le loro dottrine non ortodosse, ma furono anche molto amati da scienziati e filosofi come Newton, Locke, Jefferson. Ormai dimenticato, Fausto Socini ha però gettato le basi filosofiche della nostra società contemporanea.