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Un caleidoscopio di brevi racconti, aforismi rivestiti di panni narrativi. Con l'ambizioso progetto di ripensare i temi sempiterni - amore, morte, amicizia, destino, rapporti umani, nelle loro innumerevoli ramificazioni oscure -, si miscelano accenti grotteschi e tragicomici (La fotografia, Il concerto), a inflessioni fantastiche o apparentemente assurde (Il sogno, L'atto, La lampadina). I protagonisti, spesso reietti, sconfitti o inconsapevoli, tutti accomunati dall'essere incompresi, sottostanno a destini che si elevano a paradigmi dell'esistenza. Talora traspaiono risonanze antiche (l'allegoria evangelica ne Il traditore o il paradosso di Epimenide ne Il mentitore). Vi trovano spazio inoltre un omaggio a Queneau (Senza A), un ritratto naturalistico (Nicola), una re-interpretazione di noti soggetti favolistici (Cenerentola, Peter Pan, Il lupo e l'agnello), e mitologici (Landru, Biaggini, Hitler). La raccolta è conclusa da un racconto più lungo (2084), che prefigura scenari futuri in cui l'Uomo è ridotto a uomo, e un amaramente ironico racconto (In breve), di una sola frase.