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Il volume esplora quella dimensione costitutivamente metamorfica dell'acqua che nel mondo antico accoglieva e si faceva segno dell'intervento di divinità e di figure extraumane, divenendo precipuo canale di mediazione tra queste ultime e i mortali. Nella prima sezione - un viaggio che parte dalla Terra dei due fiumi per arrivare all'India vedica e toccare poi la Sicilia greca arcaica e la Spagna tardo-antica - gli autori si interrogano sui modi in cui nei differenti paesaggi storico-religiosi le acque vengano a essere "incastonate" negli spazi sacri e implicate nei dispositivi mitico-rituali, assumendo un ruolo di primo piano nei processi antropopoietici. La seconda sezione è invece dedicata al ruolo delle acque nel culto di sant'Antonio, che dal Medioevo in poi si è costantemente rinnovato, arrivando vivo e in espansione nel nostro presente, facendosi snodo di densi processi di scambio, negoziazione e costruzione religiosa, sociale e interculturale.