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Nella poesia di Marie Laure Colasson è scomparsa la manifestatività scandalosa delle «cose», i frasari post-veritativi mostrano il vuoto sotto vetro chealeggia nelle parole: tutti i messaggi comunicazionali sono finzione, parole alla berlina della loro insignificanza assolutoria. La Colasson, al contrario degli autori ipoveritativi che della ipoverità ne fanno un sistema significazionale, adotta le ipoverità per mostrarne l'involucro. La «nuda vita delle parole» qui dà luogo alla «nuda verità ipoveritativa» della poesia kitchen; assistiamo alla scomparsa totale della punteggiatura e alla quasi di sparizione dei verbi, il che implica l'eclisse totale dell'io plenipotenziario; le onomata risultano galleggiare sulla superficie di un tessuto grammaticale alleggerito, raffreddato, iperbarico.