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"Il lettore si troverà immerso in uno zibaldone di pensieri, emozioni, stati d'animo che, in un andamento riflessivo e discorsivo, vede disinvoltamente alternate poesia e prosa. I versi di questa silloge recano traccia di voli felici e insieme pensosi, di interrogativi necessari, di rispecchiamenti nell'altro da sé; giochi di specchi tanto inevitabili quanto transitori, guadi di un fiume che sfocia nell'essenza: 'Quell'immagine che lascio vuole essere una nudità'. Ci si potrebbe chiedere se il prosimetro della Di Sarro si traduca in un diario esclusivamente privato e personale: così non è. Nel fluido dispiegarsi dell'enunciato, che si appella a valori universalmente sentiti, balugina un io che si apre al noi, diramando i propri passi sulle impronte di altri esseri umani. Un percorso che merita di essere riconosciuto e condiviso." (Dalla presentazione di Francesca Innocenzi)