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Goodbye Pyongyang è un saggio e insieme una testimonianza diretta di una delle nazioni più singolari e poco conosciute del pianeta ossia la Corea del Nord. Dal 2015 al 2017 l'autore ha vissuto, nel ruolo di "Country Director" (nel testo chiamato "Reggente del Programma") per conto di una organizzazione umanitaria, nell'interessante Paese asiatico godendo di uno status semi-diplomatico che gli ha consentito di partecipare a eventi pubblici e visitare luoghi significativi. Durante la sua permanenza ha potuto liberamente circolare nella capitale Pyongyang e ha viaggiato in alcune province e contee remote. Il racconto, scritto in terza persona, descrive la "dimensione misteriosa e aliena" della Corea del Nord. Il protagonista, Lucio Servilio, alla guida di un manipolo di operatori umanitari fotografa le innumerevoli contraddizioni di questo piccolo regno estraneo al resto mondo. Al lettore viene restituito un quadro di insieme visionario e concreto al tempo stesso. Alla fine la missione umanitaria in parte fallisce a causa dell'escalation di provocazioni innescata dal leader nordcoreano e delle dure sanzioni imposte dalla comunità internazionale. Ma l'incontro imprevedibile tra i due leader coreani cambia d'improvviso i possibili orizzonti, aprendo anche nel cuore del protagonista una nota finale di speranza.