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Nelle due brevi opere che compongono questo volume, Krishnamurti ha in mente soprattutto i più giovani, ma i suoi insegnamenti sono in realtà rivolti a chiunque voglia rapportarsi alla vita in un modo radicalmente diverso. La purezza di uno sguardo privo di condizionamenti, il superamento della dualità soggetto-oggetto e la libertà intesa come abbandono di ogni schema mentale, sono al centro di «Lettere a un giovane amico», che costituisce la prima parte del volume. In «Krishnamurti ai giovani» (la seconda parte) è delineata invece una pedagogia nuova, libera dalla paura, dal confronto e dalla competizione, in grado di preservare l'immaginazione e il senso di meraviglia tipici dell'infanzia. Scritte in un linguaggio semplice ma suggestivo e ricco di immagini poetiche, le pagine di Felice è colui che non è niente ci indicano la strada verso la crescita, la liberazione e la felicità.