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Quelli che qui presentiamo, in una nutrita selezione e in buona parte inediti, sono i "kirishitan mono" o "nanban mono", i «racconti cristiani» o «racconti dei barbari del sud», che Akutagawa scrisse tra il 1916 e il 1927 prendendo spunto dalle modalità con cui il cristianesimo fu recepito e interpretato dai giapponesi nel cosiddetto «secolo cristiano» (1549-1639), un periodo compreso fra l'arrivo dei primi missionari gesuiti e la loro persecuzione e definitiva espulsione del paese. In essi Akutagawa non si limita a presentare uno spaccato delle vicissitudini della nuova religione: l'ambientazione storica gli consente infatti di costruire delle narrazioni in cui il passato gli fornisce gli strumenti per meglio comprendere sé stesso e il processo di modernizzazione in corso. L'interesse di Akutagawa per il cristianesimo rispondeva al richiamo - diffuso in Giappone ben oltre gli ambienti intellettuali - di una religione che al tempo stesso affascinava e suscitava diffidenza, e stimolava un'acuta nostalgia per il passato insieme a quell'incontenibile desiderio di ibridazione culturale che avrebbe mutato nel profondo l'identità del paese tra il XIX e il XX secolo. Quando la mattina del 24 luglio 1927 Akutagawa pose fine alla sua vita, appoggiata sul petto aveva una traduzione integrale in giapponese della Bibbia. Per anni aveva continuato a documentarsi e a ragionare sui più vari aspetti della dottrina cattolica, da lui intesa sia come uno strumento indispensabile per la propria maturazione sia come un'inesauribile fonte di ispirazione per le proprie opere. E fu una passione profonda e ineludibile ad accendere il suo cuore per gli insegnamenti di Cristo.