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Storie buffe, quotidiane, che spuntano fuori timide ma decise, ferite ma fiere. Storie, cinque per la precisione, che affondano le proprie radici nel cemento, calcato da tutti ma compreso da pochi. Un cemento che sa di poesia che profuma di genuinità, di semplicità, di vita nella sua accezione più pura. Un cemento che lega i personaggi di racconti diversi ma uniti da un filo speciale che li rende riflessivi e struggenti: giovani che si muovono in vuoti urbani dimenticati, antichi circoli frequentati da individui onesti e malfattori, borghesucci e villani, con grappoli di palazzi dalla poetica peculiare a fare da sfondo a gioie e miserie da consumare con naturalezza senza alcun filtro.