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L'umanità di "Corale" è afflitta da affanni senza rimedio che la vedono, insieme, serissima e buffa. Nel prodigarsi alla ricerca di un senso, foss'anche non troppo ambizioso, questa ha perduto una sensibilità più profonda e solidale verso il mondo, gli altri, persino i moribondi. Il confine irriducibilmente ambiguo e permeabile delle relazioni è raccontato, in chiave tragicomica, ne "I coniugi" e "La camera" dove, in maniera differente, vediamo due coppie a confronto con reciproche disattese e singolari ossessioni. "L'eremo" e "Il cuore" conducono altresì il lettore nella dimensione del dolore e di come la varia umanità si adopera per gestirlo, fornendo in ciò le chiavi più originali. Sacro e profano si confondono nei rituali che due amiche consumano in un cimitero così grande da perdervisi, in "Tangenziale est".