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Il titolo della silloge "Della terra, del cielo e di quanto essi contengono", svela subito l'intento dell'autrice; parlare cioè di ciò che riguarda tutto l'uomo, della sua vita di tutti i giorni, del mondo dei suoi sentimenti, dei suoi sogni e della sua anima, dell'amore e delle altre passioni che animano la sua esistenza, della natura che lo circonda. Per Enza Mineo la poesia è un discorso sull'universo umano a 360 gradi. Terenzio scriveva: "Sono un uomo, nulla che sia umano mi è estraneo". Chiunque legga questi versi, dunque, può sempre trovarci un po' di sé, vedersi magari da un'altra prospettiva e anche capirsi un po' di più. L'autrice, infatti, affonda la penna come un bisturi che, dissezionando e scandagliando l'animo umano, rivela al lettore le sue luci e le sue ombre.