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Vengono pubblicati in questo volume, per la prima volta in traduzione italiana, tre testi di Marie Luise Kaschnitz e Anna Seghers, insieme a un breve dialogo di Cesare Pavese che, come loro e negli stessi anni, ha scelto di mettere a fuoco l'ultimo segmento della vita di Giasone. Il declino e la morte dell'eroe, ignorati dalle fonti classiche e di scarso interesse anche nelle riscritture moderne, assolvono in questi testi un ruolo privilegiato e divengono la lente attraverso cui leggere la sua intera vita: sia la parabola ascendente, che lo ha portato alla conquista del vello d'oro nella remota Colchide, sia il rovinoso conflitto con Medea. Giasone ora è un sopravvissuto che ha maturato altre ordinarie esperienze fino all'età senile, e può riflettere sulla propria giovinezza e sulla svolta funesta di quegli eventi da una significativa distanza temporale. Ne emerge una meditazione complessiva sulla categoria stessa di eroismo e sulla dinamica dei rapporti con il femminile, in pagine da cui traspare l'inattesa sintonia di tre autori molto diversi per formazione e vicende biografiche. Traduzioni di Federica Tedeschi.