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Nel quadro di una lunga tradizione di cultura scientifica dell'Ateneo pisano e grazie alla lungimiranza del Granduca, verso il 1840 venne a costituirsi un nucleo di studiosi (principalmente Matteucci e Mossotti con i loro allievi Felici e Betti) che nell'arco di un ventennio diede vita alla prima vera "scuola" di Fisica italiana. La cattedra di Fisica sperimentale passò senza soluzione di continuità da Riccardo Felici (1859-1893) ad Angelo Battelli (1893-1916) e a Luigi Puccianti (1917-1947), tre personaggi tra molto diversi tra loro ma tutti di grande spessore culturale, di cui si approfondiscono le vicende umane e scientifiche, le pratiche didattiche e il contesto accademico. Si analizza in dettaglio la platea dei collaboratori e degli allievi, che finirono poi per coprire un quarto delle posizioni apicali nella Fisica sperimentale italiana fi no al secondo dopoguerra, ricostruendo gli elenchi degli assistenti, degli incaricati, dei laureati e delle loro pubblicazioni.