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Mona è peruviana, ha scritto un romanzo di grande successo, è incline a un'ironia feroce e all'abuso di alcol e psicofarmaci e al momento vive in California, dove è apprezzata dal mondo accademico soprattutto in quanto «donna e di colore». Quando viene inaspettatamente candidata al più importante premio letterario d'Europa, intravede la possibilità di sfuggire alla sua «cattività» americana e alla quotidiana spirale di autodistruzione. Si trova così proiettata in un piccolo villaggio svedese non lontano dal Circolo polare, fra l'improbabile comunità internazionale dei letterati in gara per il premio: vengono dal Giappone, dalla Francia, dall'Armenia, dall'Iran, dalla Colombia, a formare uno zoo di vetro al cui interno fanno ciò che fanno di solito gli scrittori: si scambiano complimenti e pettegolezzi, coltivano invidie, mescolano riflessioni letterarie e sesso occasionale. Ma Mona sembra vedere attorno a sé le tracce inspiegabili di una violenza che non riesce a identificare - o sono i suoi demoni che l'hanno seguita fin lì? Segni inquietanti si susseguono fino all'apocalittico scioglimento...