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Mai come oggi, per riprendere una frase famosa, «le parole sono importanti». Nel mondo ultraconnesso della comunicazione istantanea, saperle usare è determinante quanto saperle decifrare; non è solo questione di vero o falso, ma di potere e di egemonia, di vita o di morte. Mai come oggi, quindi, chiamare le cose con il loro vero nome è un'urgenza etica, prima ancora che politica. Armata della sua prosa incalzante e della sua lucidità, Rebecca Solnit analizza i temi che, a partire dall'America di Trump e dalle sue narrazioni fuorvianti, toccano drammaticamente il mondo intero - la violenza del cambiamento climatico e della gentrificazione, le ingiustizie economiche e sociali, la discriminazione e la violenza razziale e di genere. Indica anche le parole, gli eventi e le battaglie che, a dispetto o forse proprio per la loro apparente perifericità, sembrano già segnare la direzione del cambiamento: «Pensiamo alla speranza come a uno striscione intessuto di fili di ragnatela, di un senso di interconnessione tra tutte le cose... Come un tutt'uno in cui tutto conta». Dalle parole, ai fatti.