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«[...] della "polis ignota" del pluralismo e della democrazia di massa. È dentro questa macrostoria che diventa assai intrigante e utile conoscere la parabola esistenziale e la vicenda pastorale-politica di un uomo di frontiera come Davide Lazzaretti di Arcidosso, un paesino appollaiato sul monte Amiata che, ben presto, racconta di sogni e visioni che si alternano ad una vita dissoluta. La puntigliosa ed avvincente ricostruzione della vicenda pubblica e privata di questo "toscano" inquieto ed infaticabile si gioca prevalentemente in rapporto all'inedita soggettività del protagonista che, spesso, si connoterà come "antagonista"[...].» (dalla Prefazione di Giuseppe Orsi)